lunedì 26 novembre 2007

Propongo un va, impegnativo e positivo.

Riceviamo e pubblichiamo...anche questo è un modo per fare politica...

Gentile Redazione le mando questo mio semplice scritto Veda se ritiene utile pubblicarlo, grazie.

Va a fare qualcosa di buono, va, a lavorare per il bene comune, va ad impegnarti per i più deboli, va a prenderti qualche responsabilità per migliorare questa società.

Va dentro la nostra società italiana: nelle associazioni di volontariato sanitario ed socio-assistenziale, dove si può fare qualcosa di utile per gli ammalati, per gli anziani non autosufficienti, handicappati, disabili, per aiutarli nel soddisfare i loro bisogni, e per alleviare le loro sofferenze. Va nelle comunità di ricupero dei tossicodipendenti a fare volontariato, per essere di aiuto per tanti giovani e meno giovani.

Va nelle associazioni di volontariato civile per dare un contributo nel salvaguardare l’ambiente ed il territorio italiano. Va e partecipa nel movimento sindacale, dei lavoratori e dei pensionati, la dove ci si può impegnare per avere più sicurezza per la salute per la vita, più stabilità, più diritti per tutti i lavoratori e per i pensionati.

Va in associazioni di volontariato che si impegnano per risolvere i problemi della povertà, della fame, e per combattere le malattie, e per la pace nel mondo. Va in quelle associazioni che si impegnano con grandi rischi, per battere la malavita organizzata, la mafia, il mal affare.

Va nelle istituzioni da protagonista concreto, da quelle locali, a quelle nazionali.

Va nei partiti per portare il proprio contributo d'idee, di proposte, d’ impegno, e per prendersi qualche responsabilità, per costruire progetti che aiutino a risolvere i tanti problemi della società, per contribuire a far migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini italiani, e in particolare dei più deboli, dei più bisognosi. Va nell’informazione e formazione, per fare crescere la cultura dell’onestà, del rispetto delle leggi, della trasparenza, della solidarietà, del rispetto della persona. Va in ogni parte dell’Italia o del mondo per prendersi a carico qualche responsabilità, di problemi reali della gente, e portare avanti dei valori veri, per far si che la società diventi più giusta, migliore per tutti i cittadini. Va a fare tutto questo, sarà fatta buona e sana politica, perché la storia la costruiamo noi , la storia siamo noi.

La buona e bella politica si fa con impegno concreto, con passione, con intelligenza, con umiltà, con meno parolacce, con più rispetto dell’altro. Chiedo rispetto anche per tantissime persone che fanno politica con grande serietà, con grande impegno, con grande onestà, con grande trasparenza e che hanno a cuore il bene comune dei cittadini.

Francesco Lena

venerdì 2 novembre 2007

Eureka: La politica è relazione!

In questi giorni, come avrete già appreso dal nostro annuncio sul forum di Belice.it, che ha superato il traguardo simbolico di 2000 contatti, abbiamo lavorato offline al nostro progetto. Abbiamo dedicato il nostro tempo all'altro strumento principale del nostro movimento: la strada. Siamo ancora convinti della potenza del forum, della posta elettronica, del blog quanto siamo entusiasti delle possibilità offerte dal contatto diretto con le persone, dal confronto che puoi avere e "sentire" solo faccia a faccia con qualcuno. Internet ha il vantaggio di consentire in tempi rapidi di comunicare in modo "asincrono" con tantissime persone che possono rimanere spettatori o diventare parte attiva della discussione. Il vantaggio del contatto diretto con gli altri invece è dovuto alla possibilità di percepire in tempo reale le emozioni, i dubbi e l'entusiasmo della gente che ti sta davanti. Durante questi discorsi personalmente ho avuto modo di riflettere su due aspetti fondamentali che fino ad ora avevo intuito ma non avevo mai posto con chiarezza davanti ai miei occhi. Il primo di cui vi parlo in questo post è il significato del termine politica (mi riservo di sottoporvi le mie riflessioni sull'altro aspetto in un altro articolo). La cultura dominante ci ha imposto un modello di pensiero che porta molti di noi ad associare la parola politica all'attuale sistema governato dai partiti e dai "furbetti" che più volte abbiamo definito "vecchio". Associamo la politica solo alle vecchie e inefficienti istituzioni, ai consigli comunali, agli affari sporchi nei palazzi del potere. E' innegabile che, oggi, buona parte della politica è questo ma NON E' SOLO QUESTO! Vi faccio riflettere su una cosa. In fondo, come ha molte volte sottolineato qualcuno del nostro gruppo, noi NON ESISTIAMO! Eppure da molte parti ci descrivono ormai come un "soggetto politico emergente". Eppure non abbiamo realizzato niente, non abbiamo nessuno di noi nel consiglio comunale, non abbiamo neanche un programma (visto che lo stiamo costruendo a partire "dal basso"). Nonostante tutto questo da molte parti ci considerano come un "soggetto politico". Ci sono persone che si vogliono "associare" al nostro movimento, altri magari pensano già a come strumentalizzarci o toglierci di mezzo, altri ancora vorrebbero collaborare con noi pur mantenendo la loro identità politica come i simpatici amici del gruppo di Rifondazione Comunista che ci hanno dato tantissimi consigli utili oppure altri ragazzi che, presentandosi a noi, si sono definiti di estrema destra. E' il bello di non porre come punto di partenza le ideologie. Possiamo confrontarci e discutere con tutti senza pregiudizi o vincoli. Il nostro percorso è libero da qualsiasi tipo vincolo ideologico o di obbligo di appartenenza ad un partito. Abbiamo fissato solo l'obiettivo a lungo termine di migliorare in maniera concreta e tangibile la città in cui viviamo. Questo obiettivo è condivisibile da tutti, indipendentemente dalle proprie idee personali. Allora, mi sono chiesto: se ci considerano un soggetto politico, allora la politica non è solo quella "cosa" autoreferenziale e fine a se stessa che subiamo da diversi anni. Se ci considerano dei "politici emergenti" ci sarà un altro motivo. Da una prima analisi posso dire che a mio parere l'unica cosa che abbiamo fatto per meritarci l'appellativo di "gruppo politico emergente" è quella di RELAZIONARCI con gli altri. Non importa se lo abbiamo fatto utilizzando Internet oppure parlando di persona con la gente. Abbiamo ascoltato e proposto soluzioni oppure abbiamo sottoposto i nostri dubbi e perplessità e gli altri ci hanno consigliato. Stiamo facendo proprio una di quelle cose fondamentali che la gente si aspetta dalla politica e lo facciamo con vero disinteresse, visto che non abbiamo nessuno stipendio da parlamentare o non godiamo di nessun gettone di presenza. Il motivo? Se la società in cui viviamo "funziona" meglio anche noi avremo notevoli vantaggi da questo miglioramento. Personalmente non ci vedo nulla di male nel pagare qualcuno per fare un "lavoro" al servizio degli altri...ma è sotto gli occhi di tutti che, allo stato attuale, partendo dal consigliere comunale fino ad arrivare agli alti livelli dei parlamentari e dei ministri, il popolo italiano spende davvero male i suoi soldi!

S.M.